Il cancro alla prostata presenta un'elevata incidenza a livello mondiale e rappresenta la seconda causa di morte per cancro negli uomini, dopo il cancro ai polmoni. Attualmente, l'unica procedura non invasiva utilizzata per la diagnosi precoce del cancro alla prostata è la misurazione dell'antigene prostatico specifico nel sangue. Dalla sua introduzione nel 1982, è stato dimostrato che la mortalità dovuta al cancro alla prostata si è ridotta. Tuttavia, recentemente l'uso del PSA sierico è stato messo in discussione perché ha una bassa accuratezza, soprattutto per quanto riguarda la specificità. Nel cancro alla prostata, sono necessari nuovi approcci diagnostici non invasivi per sostituire le tecniche standard. È stato dimostrato che i biomarcatori molecolari svolgono un ruolo importante nella diagnosi di alcuni tipi di cancro, come il cancro del polmone, del colon, della vescica, della mammella e della prostata. Recentemente, diversi studi hanno dimostrato l'utilità dei biomarcatori molecolari nella diagnosi precoce e nella previsione delle recidive nei pazienti affetti da cancro alla prostata.