La domanda è: se il male 'non cade dal cielo', se non è quindi un dono di Dio, perché i sostenitori dell'ISIS sono così brutali? O sono davvero pazzi oppure bisogna comprenderli e definirli in modo diverso. Se fossero pazzi, sarebbero animali selvaggi e indomabili secondo Schopenhauer. Non dovremmo accusarli moralmente. Ciò che fa l'ISIS corrisponde alla sua concezione religiosa. I suoi seguaci credono in Dio e definiscono il loro atto "piacevole a Dio". Con la loro brutalità credono quindi di seguire il comando del loro Dio. Tuttavia, nel Corano non c'è alcun passo chiaro che permetta ai musulmani o ai credenti di uccidere e torturare in nome di Dio. L'ISIS si colloca, nella sua concezione religiosa, nell'ambito di questa morale. Ciò non corrisponde alle concezioni morali islamiche, cristiane, atee e di altro tipo comunemente accettate. Ci sono molti attentatori dell'ISIS che, consciamente o inconsciamente, continuano a sognare il paradiso e per questo combattono contro i loro nemici, come già altri estremisti religiosi.