Come osserva Robinio Costi nella presentazione del libro, le poesie della sezione dedicata alle liriche si articolano sul prevalente modello di sonetti, lontani però da indulgenze retoriche e da una affettata musicalità. Mentre la cifra poetica delle liriche è quella della levità di un sognante amore, il taglio delle poesie politiche si caratterizza per un moto impetuoso che non concede appelli, senza tuttavia mai scadere nel fanatismo. Nella terza e ultima sezione, quella declamata in dialetto romanesco, Piazzini "dipinge" quadretti di psicologia popolare alternati a episodi autobiografici quasi sempre incardinati su sapide allusioni e ambiguità. Ne derivano massime di vita e commenti dotati di stilistica da inondare le poesie di un succoso umorismo.